Europa, politica nel Bel Paese è tutto da rifare

Condividi:

Enrico Grazzini, nel suo articolo su Micromega, avverte uno “strettissimo legame tra la politica recessiva dell’Unione Europea e quella liberista, iniqua e inconcludente del governo Renzi”. Afferma inoltre “Che sulla natura della UE si dimostra ancora illusa sul piano teorico e impotente sul piano politico.”

Parole che al PD e soprattutto ai suoi elettori sembrano, stranamente, incomprensibili e, mentre detta politica, tenacemente affermata dallo stesso PD e persino dal presidente Napolitano, affossa tangibilmente lo stato sociale e svuota la democrazia italiana, le forze di sinistra sembrano assenti e non toccate dalla barbarie che si sta operando “ in nome dell’ignaro popolo italiano”.

La politica del governo Renzi è stata, sin dall’inizio, riverente al limite dell’ossequio, nei confronti di “sua maestà” la UE. Ma questa UE si è dimostrata , motivatamente in questi anni di dominio, incurante della condizione sociale dei popoli, anzi direi opprimente verso gli stessi.

La sinistra ed il PD in particolare, sembra ancorata al sogno, irrealizzabile ormai, di una UE social-liberale, ad una solidarietà europea inesistente. Ne fa testo la noncuranza con cui si è proceduto alla distruzione economica di uno degli Stati, la Grecia, che, sebbene in colpa, ha dovuto successivamente essere annientata dal punto di vista politico ed economico solo per non fare fallire le banche tedesche che ne possedevano i suoi bond.

Il delitto operato nei confronti della Repubblica Italiana per mano dei governanti, tutti di sinistra degli anni 80-90, è stato quello di rinunciare e quasi inconsciamente regalare alla UE la Sovranità Monetaria. Errori ulteriori si sono verificati nei governi PD-PDL, Monti, Letta, ratificando incoscientemente trattati come il “Fiscal Compact” ed il M.E.S. ( fondo salva stati) e inserendo in costituzione il “Pareggio di Bilancio”.

A tal proposito il Grazzini dice: “Secondo Pivetti “un paese intenzionato, o costretto, a fare i conti con gravi problemi di coesione sociale e/o territoriale non avrebbe oggi un’alternativa credibile rispetto a quella di cercare di recuperare la propria sovranità in campo economico e, con essa, la capacità di contenere le divisioni sociali e territoriali esistenti al suo interno”.

Tuttavia caparbiamente e contrariamente a tutte le critiche avute in questi anni, il pensiero dell’ormai anziano ex Presidente della Repubblica ha ribadito l’esigenza (parole sue) “che bisogna trasferire quote di sovranità” alla UE. Quali speranze ha il popolo italiano, così stante le cose ed i rapporti politici economici con la UE di migliorare? La risposta la desidererei dal governo Renzi. Non esiste una previsione a medio o lungo termine di quali provvedimenti possano far rinascere un’economia salda e duratura. Non esiste una programmazione industriale che possa prevedere quali saranno i processi produttivi economicamente validi. Non esiste una previsione di quali effetti avranno tutte le tasse e le riduzioni di spesa delle regioni sul welfare. Come si fa a concedere a questo governo ed a questa UE il consenso e la speranza che essi stiano procedendo verso un benessere dei cittadini?

E’ TUTTO DA RIFARE !

 

Fonte: Agora Magazine

Condividi